Il collasso dell’entropia / Drei
curatela di Alberto Zanchetta
Museo d'arte contemporanea di Lissone
Milano - Italy
2014
Come recita un detto tedesco: Alle Guten Dinge Sind Drei ("Tutte le cose buone sono tre"). In attesa della pausa estiva, il terzo appuntamento de Il collasso dell'entropia propone una serie di nuovi interventi all'interno del MAC di Lissone, arricchendo ulteriormente la "collezione espansa ed effimera" del museo. L'obiettivo è quello di trasformare tutto l'edificio in superficie espositiva, ossia in uno spazio in cui i fruitori possano fare esperienza dell'intero complesso architettonico. Dal mese di febbraio, una ricca e variegata selezione di opere ha iniziato a trasformare il museo in un grande ed eclettico contenitore per l'arte e il design. Alle opere di Andreco, A/R Studio,Arruzzo, Bergamasco, Bosco, Canesi, Carboni, Consiglio, Coser, Consani, Dal Molin, Dall'O, Damiani, De Bernardo, Facco, Fossati, Gligorov, Grassino, Hernández,Eškinja, Gilberti, Kehrer, Manzini, Mazzonelli, Persiani, Prevedello, Sal, Serusi, Spanghero, Spinelli, Termini e Vendramel si affiancano ora quelle di sette nuovi autori: Esteban Ayala, Daniele Carpi, Francesco Cossu, Gianfranco Mazza, Daniele Pulze, Matteo Sanna e Silvano Tessarollo
- Alberto Zanchetta
This sculpture was built on the outdoor of the contemporary art museum of Lissone as an cogitation exercise about public sculpture, rather, the monument as a device to power representation in a global period signed by the end of ideologies and the systematic dismantling of a totalitarian systems and political figures, the sculpture was subsequently dismantled and exhibited inside the museum as meaningless pieces, rest of an order that is forced to disappear
Questa scultura è stata montata vicino all’ingresso del museo di arte contemporanea di Lissone, come un esercizio di riflessione sulla scultura pubblica, piuttosto sul monumento come veicolo della rappresentazione del potere in un periodo globale segnato dalla fine delle ideologie e dallo smantellamento di sistemi e figure politiche totalitarie, la scultura fu in seguito smantellata e esposta all'interno del museo come pezzi privi di significato, reperti di un ordine destinato a scomparire
- Esteban Ayala H.
curatela di Alberto Zanchetta
Museo d'arte contemporanea di Lissone
Milano - Italy
2014
Come recita un detto tedesco: Alle Guten Dinge Sind Drei ("Tutte le cose buone sono tre"). In attesa della pausa estiva, il terzo appuntamento de Il collasso dell'entropia propone una serie di nuovi interventi all'interno del MAC di Lissone, arricchendo ulteriormente la "collezione espansa ed effimera" del museo. L'obiettivo è quello di trasformare tutto l'edificio in superficie espositiva, ossia in uno spazio in cui i fruitori possano fare esperienza dell'intero complesso architettonico. Dal mese di febbraio, una ricca e variegata selezione di opere ha iniziato a trasformare il museo in un grande ed eclettico contenitore per l'arte e il design. Alle opere di Andreco, A/R Studio,Arruzzo, Bergamasco, Bosco, Canesi, Carboni, Consiglio, Coser, Consani, Dal Molin, Dall'O, Damiani, De Bernardo, Facco, Fossati, Gligorov, Grassino, Hernández,Eškinja, Gilberti, Kehrer, Manzini, Mazzonelli, Persiani, Prevedello, Sal, Serusi, Spanghero, Spinelli, Termini e Vendramel si affiancano ora quelle di sette nuovi autori: Esteban Ayala, Daniele Carpi, Francesco Cossu, Gianfranco Mazza, Daniele Pulze, Matteo Sanna e Silvano Tessarollo
- Alberto Zanchetta
This sculpture was built on the outdoor of the contemporary art museum of Lissone as an cogitation exercise about public sculpture, rather, the monument as a device to power representation in a global period signed by the end of ideologies and the systematic dismantling of a totalitarian systems and political figures, the sculpture was subsequently dismantled and exhibited inside the museum as meaningless pieces, rest of an order that is forced to disappear
Questa scultura è stata montata vicino all’ingresso del museo di arte contemporanea di Lissone, come un esercizio di riflessione sulla scultura pubblica, piuttosto sul monumento come veicolo della rappresentazione del potere in un periodo globale segnato dalla fine delle ideologie e dallo smantellamento di sistemi e figure politiche totalitarie, la scultura fu in seguito smantellata e esposta all'interno del museo come pezzi privi di significato, reperti di un ordine destinato a scomparire
- Esteban Ayala H.
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